sabato 11 febbraio 2012

Quanto so' bbello (versione rivista il 18/06/2025)

L'illusione dell’essere speciale

È opinione diffusa che l’essere umano rappresenti il vertice dell’evoluzione. Alcuni si spingono persino a dire che ci abbia messo mano un dio, magari ispirato da un momento di vanità. Eppure, mentre ci compiacciamo della nostra superiorità, milioni di insetti – scarafaggi, coleotteri, formiche – si fanno grasse risate. Da centinaia di milioni di anni sopravvivono, si adattano, si moltiplicano. E noi? Siamo una specie sola, fragile e recentissima, che rischia di autoestinguersi con le proprie stesse invenzioni.

Tutto ciò che vive oggi sulla Terra ha superato prove immense: è sopravvissuto a glaciazioni, cataclismi, cambiamenti climatici e predatori. In questo senso, ogni specie vivente è “evoluta” quanto basta per restare in gioco. Il resto è narrativa nostra, comoda e consolatoria.

Meglio non fare paragoni, perché ne usciremmo piuttosto ammaccati. La biodiversità è un indice di successo, e in quel campo siamo messi maluccio. I coleotteri, da soli, contano più specie di quante ne sappiamo immaginare. Noi invece siamo rimasti in una sola versione: Homo sapiens. Fine. Niente aggiornamenti, nessuna variante ufficiale.

Siamo davvero il capolavoro del creato? O solo una delle tante possibilità dell’evoluzione, con la sfortuna di prenderci troppo sul serio?


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