domenica 22 gennaio 2012

Rette più o meno parallele

Una delle più affascinanti creazioni della mente umana è la rigorosa ed ordinata geometria sistemata negli Elementi di Euclide.
Una costruzione talmente robusta ed inattaccabile da aver resistito due millenni ad ogni attacco. Diciamo subito che detta fabbrica è ancora solidamente in piedi.
Quello che ingigantisce ogni oltre giudizio la grandezza di questa opera di ingegno, tuttavia, non è tanto la perfezione dei suoi costrutti, ma il suo punto di debolezza.
Il famoso quinto postulato.
La sua indimostrabilità nel sistema di cui fa parte, era il pertugio da cui osservare mondi superiori. Se osserviamo bene, spesso possiamo riscontrare che i grossi balzi del sapere umano sono dovuti a questi "nei". Per fare un esempio, è come se ci trovassimo al cospetto di uno specchio meravigliosamente levigato e riflettente, in cui ammirare senza imperfezioni la nostra immagine riflessa. Ma... con un forellino in qualche parte. Un'imperfezione? Forse. Ma sicuramente lo spiraglio per vedere oltre.

sabato 7 gennaio 2012

Non sono un watusso

Non sono un watusso, lo confesso :)
Da piccolo consigliavano a mia madre di farmi fare un po' di pallacanestro, sicché potessi allungarmi. Può far ridere, anzi sicuramente questa affermazione suscita una divertita ilarità. Eppure questo darwinismo all'incontrario è molto più radicato nelle menti di quanto si possa immaginare. Si tende a confondere causa con effetto. E' bene dire subito che gioca a pallacanestro chi già è alto. Così come accade in tutti i processi vitali. La vita per come la conosciamo è fatta così e non in altro modo.
Possiamo immaginare che all'inizio, possano esser convissute differenti modalità di vivere. Di sicuro tutto ciò che non era comunque capace di replicarsi, era destinato a dissolversi. Dunque, solo ciò che era capace di replicarsi poteva dar luogo a quella che noi oggi definiamo vita. E tra tutte le infinite varianti, solo quella che conteneva in sè la variazione avrebbe potuto dar luogo alla stura degli esseri animati superiori. Sì. Solo la diversità intimamente connessa alla replicazione può portare la vita a sopravvivere. La diversità ha consentito e consente infinite rimodulazioni del vivente. Non tutte queste rimodulazioni sono vincenti. O non lo sono in un determinato momento e luogo. Non esiste mostruosità in natura, ma solo esiti di ricombinazioni. Un giorno anche vincenti, se il contesto lo consentirà.

domenica 1 gennaio 2012

La matematica dell'infinito

Quali numeri regolano l'infinitamente piccolo? Numeri infinitamente piccoli? Ma quando mai! In fondo al tunnel non possono che esserci numeri naturali.

Siamo tutti predestinati

Ebbene sì. Credo nella predestinazione.
Il nostro presente è già stato scritto. Così come il nostro futuro.
Ho scoperto che quando si dice che nella mente di Dio esiste tutto il passato il presente ed il futuro, si esprime una verità fondamentale. Grande intuizione dei nostri antenati.
Anni fa, nel corso dei miei studi sull'intelligenza artificiale, logica fuzzy e reti neurali artificiali, ed in particolare, nel corso dell'applicazione dei processi di Markov alla struttura linguistica italiana, incocciai in una cosa che mi incuriosì: utilizzando tutte le combinazioni delle 21 lettere italiane, si potevano ottenere tutti i libri scritti e quelli ancora da scrivere.
Archiviai questa curiosa verità nella mia mente.
Oggi ne capisco meglio la portata.
Tutto ciò che compone la nostra esistenza è la combinazione di elementi predefiniti, come le 21 lettere dell'alfabeto italiano. Il nostro essere quotidiano è solo uno dei predefiniti stati dell'essere.
Certo, ciascuno di noi può scegliere liberamente da quale stato a quale stato transitare, ma sempre nel vincolo delle 21 lettere.
In questo ahimè siamo predestinati.